Massimo Campigli pittore nasce a Berlino nel 1895 e muore a Saint-Tropez nel 1971.
Il nome Massimo Campigli è pseudonimo di Max Ihlenfeldt.
In primo luogo, Massimo Campigli si trasferisce infatti a Milano e dopo precoci interessi prevalentemente letterari che lo avvicinano al gruppo dei futuristi di “Lacerba” inizia a dedicarsi alla pittura.
In secondo luogo, nel 1919 Massimo Campigli si trasferisce a Parigi come corrispondente del “Corriere della sera” ed entra in contatto con Paresce, Tozzi, De Pisis, Severini e i fratelli De Chirico. Con questi Massimo Campigli firma il Gruppo dei Sette Italiani a Parigi.
Attraverso lo studio degli antichi e delle loro tecniche parietali Massimo Campigli giunge a interessarsi all’arte etrusca intorno al 1928. Le sue ricerche portano Massimo Campigli a una pittura caratterizzata dalla tendenza a un arcaismo che si traduce in forme-tipo seriali e rappresentazioni frontali ieratiche. Massimo Campigli espone i propri quadri in una prima personale in Italia nel 1931 alla Galleria il Milione.
Dopo aver lavorato con i pittori del Novecento aderisce nel 1933 al “Manifesto della pittura murale”.
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L’Italia s’è desta: arte in Italia nel secondo dopoguerra, 1945-1953, Catalogo della Mostra Ravenna 2011,a cura di Claudio Spadoni, Torino, Allemandi, 2011.