Giuseppe Flangini Pittore

Giuseppe Flangini Pittore era colto, elegante, dotato di grande fascino. Sentì fortissimo il desiderio di darsi totalmente all’ arte. A questa dedicò tutta la sua esistenza e probabilmente anche la vita, se morì come si suppone, per avvelenamento da colore.

La giovinezza

Giuseppe Flangini, primo di cinque figli, nacque a Verona il 27 giugno 1898. Conseguito il diploma alla Scuola Normale “A. Manzoni” di verona il 27 giugno 2016, iniziò presto la professione di insegnante elementare che continuò anche dopo il suo trasferimento a Milano, avvenuto nel 1944.

Esordi

Il Pittore Giuseppe Flangini disegnò manifesti e copertine di libri, si dedicò alla pittura ed al teatro, collaborando con la rivista teatrale “Controcorrente”. Il mondo del palcoscenico gli permise di stringere amicizie durature con attori ( Nico Pepe, Sarah Ferrati, Tino Carraro ) e registi ( Carlo Terron, Diego Fabbri ). Tra gli artisti a lui contemporanei annoverò quali amici Pigato, Vitturi, Albertini, Semeghini, Oliboni, Arturo Martini, che lo ritrasse in un famoso busto, Sassu, Migneco, Carlo Carrà, Aldo Carpi, Consadori.

Le mostre

La prima esposizione di Giuseppe Flangini Pittore fu quella, significativa per il clima culturale del periodo, organizzata dalla Società Belle Arti a Verona nel 1921. Da quell’ anno partecipò, tranne qualche breve interruzione, a tutte le Biennali nazionali fino al 1963 ( postuma ).

Varie ed importanti le manifestazioni artistiche alle quali prese parte. Tra le più prestigiose le esposizioni all’ Opera Bevilacqua la Masa di Venezia, alla Quadriennale d’Arte di Roma e le mostre tenute al Palazzo della Permanente di Milano, ininterrottamente dal 1948 al 1961. Numerosi i premi ed i riconoscimenti anche stranieri e le personali a scadenza quasi annuale in Italia, a Milano, Bergamo, Como, Gallarate, Piacenza, Rovereto, Riva, Venezia, forlì e all’estero a Bucarest, Dusseldorf, Bonn, Vienna, Monaco, Charleroi, Bruxelles, S. Paolo del Brasile, tra le tante.

A Milano, dove Giuseppe Flangini si era trasferito nel 1944 e dove ritornava dopo lunghi soggiorni all’ estero, si dedicò quasi esclusivamente alla pittura, avviando scambi epistolari e animate discussioni, al Centro Artistico San Babila di Corso Venezia, Con Lilloni, De Rocchi, Labò, Bartolini, Contardo Barbieri, Lanaro e Speranza e a Forte dei Marmi con Carlo Carrà.L

Belgio

I viaggi all’ estero di Giuseppe Flangini Pittore erano iniziati nel 1922. In quell’ anno si era recato in Belgio per conoscere i parenti della giovane moglie, la pittrice Gina Zandavalli Flangini, emigrati per ragioni politiche. Divennero presto annuali “pellegrinaggi” nei luoghi che avevano ispirato gli impressionisti e successivamente una sorta di Wanderung nei musei di Parigi, Bruxelles, Bruges, Amsterdam, Monaco alla ricerca dei maestri ideali.

Nel ritrarre il paesaggio, forte fu l’ attrazione per l’ ambiente caratterizzato dall’ acqua, sia esso fluviale, marino o lacustre, per il paesaggio urbano e industriale, per la rappresentazione del lavoro dei minatori, dei pescatori, degli scaricatori, degli allevatori, dei sabbionai, degli agricoltori. Infatti, il tema del lavoro, della fatica e dell’ emigrazione sono tra i temi fondanti della poetica di Flangini Giuseppe.

Giuseppe Flangini Pittore a partire dal 1950 approfondì la matrice espressionista della sua pittura. Nel 1955 a Wasmes, in Belgio, durante la lavorazione del film di Vincente Minelli su Van Gogh “Brama di vivere” disegnò e ritrasse attori, comparse e ambienti vangoghiani componendo lo storyboard del film.

L’amicizia con Ensor

Durante una delle permanenze estive a Ostenda, probabilmente nel 1933, strinse amicizia con James Ensor con il quale, in numerose occasioni, si trovò a discutere d’ arte.

L’ultimo periodo

Gli ultimi anni di Giuseppe Flangini Pittore, dal 1959 al 1961, furono caratterizzati dalla nascita di un nuovo e felice cromatismo riconducibile alle esperienze dei fauves e di Vlaminck in particolare.

Nell’ agosto del 1961 Giuseppe Flangini morì improvvisamente a Verona per avvelenamento da colore.

Testo tratto dalla biografia a cura dell’ Associazione Giuseppe e Gina Flangini

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