La pittrice Gabriella Oreffice nacque a Padova nel 1893 e morì a Venezia nel 1984.
In primo luogo, Gabriella Oreffice ha esposto a Ca’ Pesaro nel 1919 partecipando quindi a varie Biennali Veneziane.
La pittura
Successivamente, durante gli anni Venti si dedicherà intensamente al paesaggio lagunare, le sue uscite presso l’isola di Burano s’intensificheranno. L’isola di Burano per molti artisti veneti rappresentava la possibilità di emulare l’esperienza impressionista in Bretagna: l’immersione nel paesaggio incontaminato. La serenità e la sensazione di appagamento favoriti dall’ immersione nella natura si traducono nella pittura dell’artista in paesaggi avvolti da una luce diretta, dai colori freddi intensi, caratterizzati da spazi ampi.
Le difficoltà
In particolare, le discriminazioni razziali spinsero Gabriella Oreffice a ritirarsi dalla scena artistica e pubblica: dovette lasciare Venezia per evitare la deportazione. Nella fuga fu costretta a separarsi dai figli messi nascosti in provincia di Padova.
La sua tenacia, la sua forza di volontà e la sua ricchezza d’animo le consentirono di ricomporre lentamente e faticosamente quegli equilibri spazzati via dagli eventi bellici.
Infine, negli anni Cinquanta riprese la pittura e iniziò a esporre nuovamente.
Nel 1966, a Venezia, partecipò alla retrospettiva della “Scuola di Burano” insieme a Maggioli, Semeghini, Scopinich e Gino Rossi; nel 1975 presso la galleria S. Vidal di Venezia venne allestita la sua ultima personale.
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Le informazioni riportate sono state tratte da: Carlo Munari, Gli artisti di Ca’ Pesaro, Rovereto 1967.