Arturo Martini scultore

Arturo Martini scultore nasce a Treviso nel 1889 e muore a Milano nel 1947.

La formazione

In primo luogo, Arturo Martini dopo aver frequentato lo studio dello scultore Carlini nel 1906 si reca a Venezia dove scopre la plastica di Medardo Rosso e poi nel 1910, a Monaco, segue le lezioni di Hildebrand.

Esposizioni

In secondo luogo, tra il 1911 e il 1912 Arturo Martini è a Parigi dove scopre la scultura di MAillol e la grafica dei Nabis. In quegli anni Arturo Martini ha l’opportunità di esporre al Salon d’Automne insieme a De Chirico, Boccioni e Modigliani. Nel 1914 Arturo Martini partecipa alla Secessione romana e all’Esposizione Libera Futurista Internazionale. Nel dopoguerra, si dedica invece a una forma di purismo plastico.

Arturo Martini tiene nel 1920 a Milano la sua prima personale presentata da Carrà. Questi eserciterà su di lui un notevole ascendente nel senso di una essenzialità volumetrica e di una estrema semplificazione del modellato.

Il favore della critica

Nel 1926 Arturo Martini partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia quale membro del gruppo di artisti riunito attorno a “Valori plastici”. Parteciperà alla seconda edizione del 1929.

Negli anni Trenta Arturo Martini vince il premio per la scultura alla Quadriennale di Roma e allestisce una personale alla Biennale di Venezia. In quegli anni i frequenti viaggi a Carrara lo portano ad abbandonare il bronzo per dedicarsi al marmo.

Infine, negli anni Quaranta Arturo Martini comincia a insegnare all’Accademia di Venezia, ma inizia una crisi che lo porta a pubblicare nel 1945 “Scultura lingua morta”.

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L’Italia s’è desta: arte in Italia nel secondo dopoguerra, 1945-1953, Catalogo della Mostra Ravenna 2011,a cura di Claudio Spadoni, Torino, Allemandi, 2011.