Giorgio Anselmi pittore

Giorgio Anselmi pittore nacque a Verona nel 1720 e morì a Lendinara nel 1797.

E’ lo stesso Giorgio Anselmi a riportare notizie riguardanti la sua origine veronese e la sua attività nella biografia manoscritta inviata all’erudito bolognese Marcello Oretti nel 1773. Giorgio Anselmi dichiara di essere allievo di Antonio Balestra, sebbene le sue opere manchino della compostezza classica che contraddistingue il maestro.

L’attività giovanile

Opera esemplare della prima attività è San Biagio risana un giovinetto, presso la chiesa di San Giacomo alla Pigna di Verona. L’opera è una sorta di omaggio al maestro Balestra, da cui Giorgio Anselmi dimostra di aver appreso l’arte del disegno.

Recentemente, sono state segnalate dal prof. Sergio Marinelli due opere inedite raffiguranti la Vergine e santi, che si distinguono per essenzialità e chiarezza compositiva. In aggiunta, le opere mostrano anche il richiamo alla pittura di Santo Prunato e a Giambettino Cignaroli.

Le opere della maturità

In seguito, lo stile di Giorgio Anselmi si orientò verso una gestualità caricata che manca d’introspezione psicologia. Forse per questo non si dedicò mai alla ritrattistica. La propensione di Giorgio Anselmi per espressioni retoriche e vigorose si espresse nella decorazione ad affresco di vaste superfici.

Tra gli affreschi realizzati da Giorgio Anselmi si segnala il trionfo del carro di Minerva presso Palazzo Salvi Erbisti a Verona. Il ciclo è databile 1742-1744 e si configura come un’opera d’ esordio, a cui seguiranno numerose altre commissioni. In questo si riconoscono i tratti tipici dell’artista: il gusto per le pose plastiche, la marcata ombreggiatura e l’inquadratura architettonica.

Il cinquecento veronese come modello

La formazione del giovane Giorgio Anselmi, avvenuta nell’ambito veronese, influenzò molto l’attività artistica. Lo studio degli artisti locali, in particolare del Cinquecento, fu fondamentale. Tra gli artisti più studiati da Giorgio Anselmi figurano Paolo Farinati e Domenico Brusasorci.

In particolare, la suggestione esercitata dal Brusasorci ben si evince dalla decorazione del soffitto di palazzo Porto a Vicenza che raffigura La caduta dei giganti. L’iconografia sarà ulteriormente riproposta a palazzo Ferrari sturm a Bassano del Grappa (Vi) e palazzo Allegri a Verona. In quest’ultimo in particolare affresca intorno al 1771 anche due stanze con scene dell’Arcadia e delicati monocromi. Il tema della caduta dei Giganti, che riprende il modello mantovano, consente a Giorgio Anselmi di rappresentare energiche e drammatiche figure.

Nel 1750 circa, realizza l’affresco raffigurante Sant’Agostino scaccia l’eresia dell’oratorio dei Santi Giuseppe e Fidenzio a Verona. In questo Giorgio Anselmi dimostra il talento nella resa del nudo e dell’effetto illusionistico-prospettico.

Nel 1764, avvenne l’incontro con Antonio Galli Bibiena, chiamato a Verona per l’allestimento del teatro Filarmonico. Giorgio Anselmi realizzò il soffitto raffigurante Lucifero e l’Alba scacciano le tenebre. Grazie a questo incontro, Giorgio Anselmi fu chiamato ad affrescare la cupola del Duomo di Mantova.

La posizione di rilievo assunta procurerà a Giorgio Anselmi il ruolo di maestro di settimana per diversi anni all’interno dell’Accademia dei pittura di Verona e commissioni per la realizzazione di apparati decorativi per solenni processioni. Inoltre, per il palazzo di Pier Antonio Serpini nei pressi del Duomo Giorgio Anselmi realizzò una delle decorazioni di maggiore rilievo, riproponendo nel soffitto del salone l’Olimpo.

L’attività nel territorio vicentino

Giorgio Anselmi provò a insediarsi anche nel territorio vicentino, dove, tuttavia, la predilezione per lo stile di Giambattista Tiepolo rendevano l’arte di Giorgio Anselmi poco apprezzata. A Bassano del Grappa si conserva la decorazione per la chiesa parrocchiale e il già citato ciclo decorativo di Palazzo Ferrari Stum.

Negli ultimi venti anni d’attività Giorgio Anselmi esibisce una pittura dai modi aggraziati e grandiosi, dove si può cogliere una reviviscenza del decorativismo rococò. In questi anni si distacca dal contemporaneo recupero dei modelli archeologici in pittura per uno stile che riprende i modi e l’esuberanza del barocco.

L’attività nel territorio mantovano

Nel 1775 Giorgio Anselmi realizza la decorazione della galleria dei Fiumi presso Palazzo Ducale a Mantova e gli fu affidato l’incarico di decorare la grande volta di Juvarra nel Duomo della città. L’affresco, raffigurante il trionfo della chiesa, fu particolarmente elogiato da Francesco Antoldi nel 1871.

L’eco dell’impresa mantovana gli consentì di ricevere una simile commissione nel Duomo di Lendinara, nei pressi di Rovigo, dove morì nel 1797.

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Le informazioni qui riportate sono state tratte da: Chiara Rigoni, Giorgio Anselmi, in I pittori dell’accademia di Verona (1764- 1813) a cura di Luca Caburlotto, Fabrizio Magani, Sergio Marinelli, Chiara Rigoni, Verona 2011, pp. 79-91.